Descrizione
INGRESSO LIBERO con offerta responsabile.
Con il patrocinio dei Comuni di Salgareda e Ponte di Piave
In caso di maltempo l'evento avrà luogo all'Aula Magna "N. Paro" Piazzale Camillo Cibin 8, Salgareda (TV).
La vicenda personale e artistica di Giuseppe Berto, uno dei più importanti scrittori espressi dal nord-est italiano nel corso del '900, porta con sé drammi, simboli, allusioni metaforiche al pari di concrete scoperte e acquisizioni culturali, tutte però ancora da approfondire veramente. O almeno, così deve sembrare a Giulio Casale, se in questa occasione offertagli ancora una volta da ArtAttiva, Inesauribili Bisbigli e AltroPiave, ha scelto proprio questa vicenda come spunto per il suo incontro/spettacolo, il suo Filò tardo agostano.
A distanza di ormai 60 anni dal suo maggior successo editoriale (Il male oscuro, romanzo autobiografico datato 1964) l'autore moglianese rimane pressoché inesplorato dalla grande critica letteraria e ormai quasi dimenticato dalla maggioranza dei lettori italiani. Eppure, in quel lontano 1964, con quell'unico titolo, Berto vince nel giro di una settimana tanto il Premio Viareggio quanto il Premio Bancarella, diventando un best-seller e un caso letterario. Ebbene, proprio l'enorme successo di quei mesi costeranno allo scrittore la progressiva emarginazione dagli ambienti più influenti (dai salotti) rispetto alla cultura popolare e più ancora rispetto all'industria atta a informarne i consumi, i gusti, le tendenze del momento. Nemesi finale in una biografia, e in una produzione artistica, che forse è giunto finalmente il tempo di redimere, in un atto se non d'amore, almeno di gratitudine postuma.
Giulio Casale accompagnerà improvvisazioni recitate a letture vere e proprie, avvalendosi saltuariamente della propria chitarra acustica, quale fragile colonna sonora di una narrazione sorprendente e senz'altro "nutriente" per coloro i quali vorranno assistere, magari, anche partecipando a un'eventuale discussione in comune, in circolo, tutti assieme: quasi come in un antico Filò.
In Italia, Europa, in alto a destra, in quell'ansa che proprio là fa il fiume sacro alla Patria.
Insomma, in quello stesso nord-est, originario.