Descrizione
In occasione della Giornata Mondiale del Donatore di Sangue che si celebra il 14 giugno, l’oratorio di Candolè, come gesto simbolico, s’ illumina di rosso a partire dal 9 giugno a domenica 15 giugno 2025.
Il colore ROSSO sarà utilizzato per illuminare la caratteristica facciata del simbolo storico del nostro paese, e lanciare così il segnale di adesione di Salgareda e dell'amministrazione comunale all'iniziativa.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito nel 2004 la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue da celebrarsi ogni 14 giugno, giorno della nascita di Karl Landsteiner (1869-1943), professore di origine austriaca naturalizzato statunitense, che, grazie alla sua scoperta nel 1900 dei gruppi sanguigni, fu insignito nel 1930 del premio Nobel per la Medicina e Fisiologia.
Da allora la donazione di sangue ha accompagnato lo sviluppo tecnologico della medicina e chirurgia ed oggi è essenziale per il normale funzionamento degli ospedali di tutto il mondo e per la possibilità di effettuare innumerevoli cure, non solo in emergenza, quali gli interventi chirurgici con un minimo di complessità, i trapianti di organo, il trattamento efficace di tumori e di malattie neurodegenerative e così via.
Le Associazioni dei donatori di sangue garantiscono da quasi un secolo la disponibilità di farmaci emo e plasma derivati, promuovono la donazione di sangue e raccomandano l’osservanza di sani stili di vita fra i giovani.
Tale Giornata è quindi un’opportunità per diffondere la Cultura del Dono, sia esso sangue-plasma, midollo osseo o organi. È anche occasione per renderci consapevoli del valore del modello trasfusionale italiano quale esempio di eccellenza, ponendo al centro il ruolo del volontariato e dell’associazionismo senza scopo di lucro.
Oratorio di Candolè: costruito dalla nobile famiglia veneziana dei Correr nel 1536, fu dedicato alla Vergine Assunta. Essendo l'Assunta anche patrona della chiesa arcipretale, nel 1837, il vescovo di Treviso, Sebastiano Soldati, tolse la titolarità primigenia dedicando l'oratorio alla Natività di Maria, fu così rimossa dall'altare maggiore la pala che rappresentava l'Assunta e sostituita con l'attuale che raffigura, appunto, la Natività della Vergine. L'unico segno distintivo dell'originaria titolarità è rimasto scolpito sull'architrave in pietra esterno della porta d'ingresso e ancora leggibile: "Templa Dei supplex – Assumptae et Virginis aras ingredere – ast opus his sis – memor esse fide" [entra implorante nel tempio di Dio – nella casa dell'Assunta e Vergine – ricordati che qui necessita la fede]. L'oratorio è stato restaurato nell'ultimo decennio del secolo scorso. Durante i lavori di restauro sono emersi i fregi dei Correr, delle decorazioni seicentesche e le croci di consacrazione. La pala dell'altare intitolata alla "Natività di Maria", è opera del bellunese Giuseppe Zais.